Il tango nasce sulle sponde del Río de la Plata verso la fine del ‘800 in un contesto di emarginazione, dove le folle di immigrati europei, gli schiavi negri liberati ed i gauchos delle Pampas, tutti accomunati da un profondo senso di malinconia, contaminando storie di vita e tradizioni diedero origine ad una nuova forma d’arte, espressione di una ricerca di identità e di libertà. Nei decenni successivi, rimanendo sempre permeabile ai cambiamenti storici, il tango ha subito profonde evoluzioni grazie anche all’opera di numerosi artisti tra cui Julio de Caro e Carlos Gardel entrambi nati l’11 dicembre, data che, in loro onore, è stata scelta per celebrare la Giornata Internazionale del Tango. Però, il tango argentino non è solo una danza come possono testimoniare i malati di Parkinson che hanno frequentato i corsi avviati in diverse regioni italiane, nonché gli studi scientifici condotti con l’obiettivo di valutarne l’efficacia come ulteriore supporto in tale patologia. Il morbo di Parkinson è una malattia degenerativa, a progressione lenta, caratterizzata da tremore a riposo, rigidità, lentezza e diminuzione dei movimenti, instabilità della postura e dell’andatura. La diagnosi è clinica e, in aggiunta alla terapia medica, un regolare programma di esercizio fisico può aiutare a migliorare la condizione generale. In tale contesto, il tango argentino, con gli spostamenti del peso da una gamba all’altra, l’alternanza di camminate e pause, i cambi di direzione e le variazioni ritmiche può rappresentare un valido complemento alla fisioterapia, migliorando il mantenimento dell’equilibrio, il controllo dei movimenti del corpo e la memoria. Analogamente, l’instabilità posturale costituisce un fattore di rischio per le cadute negli anziani e la pratica del tango ne ha evidenziato un significativo miglioramento tanto da ipotizzarne l’utilizzo in una strategia alternativa di prevenzione delle cadute nell’anziano. Diversi, quindi i benefici di questa pratica, a cui si aggiungono quelli apportati, in generale, dallo svolgimento di una attività fisica aerobica moderata oggetto di attenzione da parte dell’OMS e del Ministero della salute. Ma il tango non apporta solo benefici fisici: la stimolazione visivouditiva e la relazione con gli altri agiscono efficacemente sul tono dell’umore, così da rendere questa pratica consigliabile pressoché a tutti, anche perché in fondo “La vita è una milonga / e devi saperla ballare, / perché in pista viene / superato chi perde il ritmo. / La vita è una milonga / e devi saperla ballare, / perché è triste star seduto / mentre gli altri ballano. (1)”
(1) La vita è una milonga (Milonga), musica di Fernando Monton, testo di Rodolfo Sciammarella.
Articolo a cura della Direzione di Studio Futura.